IL LANDFILL MINING

19 Luglio 2019 By 0 Comments

In Europa la messa in sicurezza e la bonifica di siti inquinati sono considerate misure importanti per la protezione di aria, terra e risorse idriche. Il destino delle sostanze inquinanti, dei meccanismi di trasporto e delle caratteristiche dei contaminanti sono parametri di importanza significativa per la progettazione dei sistemi di bonifica. Pertanto, tali parametri devono essere noti prima di definire i metodi ingegneristici per qualsiasi bonifica su scala completa.

Une tecnica di bonifica studiata approfonditamente negli anni ’90 ma che attualmente ha riscosso notevole interesse per la crescente preoccupazione del ruolo delle discariche nella contaminazione degli acquiferi e per l’esigenza di individuare nuove aree per lo smaltimento in discarica dei rifiuti, è il Landfill Mining (LFM).

Con il diffondersi del concetto di economia circolare, il LFM potrebbe trovare un grande slancio, dal momento che questa tecnica consente di recuperare materiale riportandolo a nuova vita.

In pratica, il landfill mining consiste nella rimozione dei rifiuti depositati in discarica ottenendo il recupero materiali, energia e volume recuperabile nel sito. Prevede anche la realizzazione di un impianto on site di trattamento meccanico o l’invio delle frazioni separate ad idoneo impianto di trattamento esterno.

Questa tecnica può essere applicata in diversi casi:

  • bonifica di discariche inquinanti
  • recupero di volume per ulteriore deposito di rifiuti
  • recupero di aree di valore in zone di pregio

La rimozione dei rifiuti dal corpo discarica permette, quindi, di:

  • recuperare discariche non a norma;
  • recuperare materiale riutilizzabile;
  • recuperare l’energia contenuta in determinati materiali;
  • recuperare l’area occupata dalla discarica per destinarla a diverso utilizzo;
  • recuperare volumetrie utili alla ricollocazione di rifiuti.

Tuttavia il landfill mining presenta anche delle limitazioni, ovvero:

  • l’esigenza di grande quantità di manodopera e macchinari;
  • l’impossibilità di applicazione della tecnica in discariche con elevato battente di percolato e di alto grado di putrescibilità residua dei rifiuti se non previo intervento di stabilizzazione biologica mediante aerazione in situ;
  • la bassa qualità e la scarsa versatilità riscontrata nei materiali scavati.

Il landfill mining rappresenta un’azione ingegneristica di notevole complessità nella quale intervengono molteplici aspetti. Per tale motivo è necessaria una impostazione progettuale accurata, ottenibile mediante una dettagliata indagine preliminare al fine di acquisire più dettagli possibili sulle caratteristiche morfologiche, geomeccaniche e chimico-fisiche dei rifiuti, qualità ambientale della discarica ed aspetti economici.

Come si può dedurre, il landfill mining coinvolge diverse competenze specialistiche. È una tipologia di intervento particolarmente delicata e necessita di un’impostazione progettuale molto accurata e della valutazione di tutte le misure operative e dei relativi costi.

Alcuni autori pensano che il landfill mining potrà essere in futuro addirittura considerato come parte di un sistema integrato di gestione dei rifiuti dove la discarica esiste come deposito temporaneo di materiali che potrebbero essere in futuro scavati e trattati o utilizzati.