FITODEPURAZIONE: TECNOLOGIA ED ECOLOGIA

19 Dicembre 2018 By 0 Comments

In natura avvengono costantemente processi di depurazione ad opera di particolari microrganismi. In specifiche condizioni, questi attivano le proprie vie metaboliche utilizzando le molecole considerate inquinanti e restituendo molecole innocue, depurando quindi l’ambiente circostante.

Questi processi possono essere ampiamente sfruttati per la depurazione di acque reflue sia di centri abitativi che industriali ed in settori particolari come quello turistico (campeggi, agriturismi, hotel, ecc).

La fitodepurazione, infatti,  sfrutta vegetali, microrganismi assieme a materiale ghiaioso. È un processo del tutto ecologico perché le reazioni non richiedono impiego di energia artificiale, ma essendo processi naturali si autoregolano grazie all’ambiente e alla microflora presenti.

Le piante, oltre a partecipare attivamente all’eliminazione degli inquinanti, forniscono l’ossigeno necessario alle reazioni trasportandolo dalle foglie alle radici. Per questo motivo solo le specie vegetali che possiedono determinate caratteristiche possono essere impiegate negli impianti di fitodepurazione: in particolare le specie più utilizzate sono Phragmites Australis, Carex, Juncus, Typha, Iris.

Un fitodepuratore è, in pratica, un bacino rivestito con un sistema di impermeabilizzazione, riempito con idoneo substrato inerte e piante acquatiche, mantenuto costantemente saturo di acqua. Al suo interno giungono le acque reflue che vengono quindi trattate e depurate dai microrganismi in primis e dalle piante.

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Vasche per fitodepurazione presso il consorzio C.I.V.E.T.A, Cupello (CH)

 

L’impianto di fitodepurazione rappresenta quindi un’alternativa alla depurazione tradizionale, rispetta l’ambiente ed è vantaggiosa dal punto di vista economico ( risparmio di energia elettrica, limitati costi di gestione) ed ambientale.

Il sistema di fitodepurazione ha numerosi vantaggi ma anche alcuni limiti, come la necessità di ampie superfici, la proliferazione di zanzare e altri animali in prossimità dei bacini e, oltretutto, non può essere adottato ad alte quote o con climi molto freddi.

Esistono diverse tipologie di trattamenti di fitodepurazione, in base alla modalità ed alla direzione di scorrimento dell’acqua:

  • lagunaggi biologici (o stagni biologici);
  • ecosistemi filtro;
  • sistemi a flusso superficiale (SF, Surface Flow);
  • sistemi a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF, Horizontal Sub-Surface Flow);
  • sistemi a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF, Vertical Sub-Surface Flow).

E possono essere classificati anche in base al tipo di vegetali utilizzati:

  • sistemi a microalghe;
  • sistemi a macrofite galleggianti;
  • sistemi a macrofite radicate sommerse;
  • sistemi a macrofite radicate emergenti;
  • sistemi misti.

Sono numerosi gli studi e gli sviluppi effettuati in questo campo; la SMEDA srl progetta e realizza impianti di fitodepurazione mediante le tecniche più avanzate e sperimentate, offrendo soluzioni innovative e sartorializzate in base alle diverse esigenze del settore.

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