MATERIA PRIMA SECONDA: QUANDO IL RIFIUTO DIVENTA RISORSA

1 Agosto 2018 By 0 Comments

La materia prima seconda (MPS) rappresenta il connubio tra il rispetto e protezione dell’ambiente ed il recupero dei materiali di scarto perché consente di reinserire nel processo produttivo quelli che prima sarebbero diventati rifiuti.

Le cosiddette materie prime seconde sono costituite da materiale di scarto della lavorazione delle materie prime oppure da materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti. Opportunamente trattati, permettono di ottenere un materiale praticamente uguale a quello da estrarre, rispettando l’ambiente ed evitando di sottrarre le materie prime oramai limitate.

Un esempio molto comune è lo zolfo di scarto ottenuto a seguito dell’estrazione dei metalli dai suoi composti metalliferi che viene riutilizzato e venduto ad un prezzo più basso rispetto allo zolfo nativo. Altri esempi sono il vetro e la carta che vengono opportunamente lavorati e reimmessi nel mercato.

Un’altra fonte molto importante è rappresentata dal materiale edile derivante da demolizioni e frantumazione degli inerti, riutilizzabili con grandissima efficienza ed efficacia come prodotto, a grana diversa, per sottofondi, drenaggi, riempimenti nel settore edile.

La SMEDA srl non solo è in grado di trattare una serie diversificata di tipologie di rifiuti non pericolosi, dalla frazione umida urbana agli inerti di lavorazione edilizia, ma è anche grande produttrice di materia prima seconda che ottiene dal proprio impianto autorizzato di riciclo dei rifiuti inerti, provenienti da numerose attività edili.

La qualità della materia prima è garantita dalla più alta tecnologia, dalla grande esperienza dell’azienda in questo settore nonché dal costante controllo a cui vengono sottoposte tutte le fasi di recupero e lavorazione.

La meticolosa attenzione al processo permette di ottenere una materia prima secondaria di altissima qualità, derivante esclusivamente da materiali idonei con riduzione al minimo delle impurità.

L’utilizzo della materia prima seconda è oramai definito anche a livello normativo. È fatto obbligo di utilizzare nei nuovi cantieri un minimo del 30% dei materiali M.P.S. e la direttiva Europea prevede che entro il 2020 tutti i paesi debbano raggiungere una percentuale di recupero del 70%.

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