IL BIOGAS NELLE DISCARICHE: TRATTAMENTI E RECUPERO
Durante la decomposizione dei rifiuti in discarica e in parte anche del percolato, si verifica un processo di fermentazione batterica in anaerobiosi che porta alla formazione di una miscela di gas, composta principalmente da metano, che prende il nome di biogas.
Ogni sistema di gestione delle discariche, quindi, si trova a dover governare questo processo al fine di garantire la sicurezza in discarica, mediante il controllo dell’infiammabilità della miscela e di prevenzione di meccanismi di accumulo o migrazione dei gas.
Esistono diverse soluzioni per il biogas, valutate soprattutto in base alla sua composizione chimica, che lo convogliano all’esterno in appositi impianti. La miscela viene generalmente analizzata mediante un analizzatore IR (infrarossi) per le quantità di metano ed anidride carbonica, e una cella elettrochimica per la quantità di ossigeno.
In base, quindi, alla composizione del biogas (soprattutto in base alla concentrazione di metano) e alla disponibilità economica, è possibile scegliere tra la combustione in torcia, la biofiltrazione e il recupero energetico.
La BIOFILTRAZIONE è una tecnologia di depurazione delle emissioni gassose attraverso reazioni chimiche di ossidazione, riduzione ed idrolisi operate da batteri e funghi. Generalmente viene utilizzato quando il biogas ha un contenuto di metano inferiore al 25%.
La COMBUSTIONE IN TORCIA viene utilizzata più che altro in processi di sola bonifica ambientale; la concentrazione di metano deve essere superiore al 25%. Nella combustione vengono ossidati il metano e le tracce di gas combustibili che vengono trasformati in vapore, anidride carbonica, ossidi di zolfo e ossidi di azoto.
Il gas viene filtrato, aspirato e bruciato con un sistema di combustione controllata; esistono anche diversi tipi di torce: statica, a fiamma libera e ad alta temperatura.
Il RECUPERO ENERGETICO consente non solo l’abbattimento delle emissioni di metano nell’atmosfera ma anche la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. La concentrazione di metano deve essere maggiore del 30-40%. Il gas viene inviato ad un sistema di combustione che porta alla produzione di energia termica. Questa energia viene trasferita ad altri fluidi o trasformata in energia meccanica e poi convertita in energia elettrica. Questa tipologia di trattamento permette, quindi, di ricavare nuova energia dalla natura senza intaccare le sue riserve.
Il biogas è indicato dall’U.E. tra le fonti energetiche rinnovabili non fossili che possono garantire non solo autonomia energetica, ma anche la riduzione graduale dell’attuale stato di inquinamento dell’aria e quindi dell’effetto serra. Quando si presentano le condizioni idonee ad un trattamento di recupero, cerchiamo di scegliere l’opzione che ci permetterà di vivere meglio in un mondo ecosostenibile.
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